Recensione: “Sempre avanti, mai indietro” di Paolo Vezzani e Andrea Cangiotti su La Bottega dei Libri
8 Settembre 2020

“Avevo calcolato che quelle persone, vedendo un deficiente che si era buttato giù per la discesa con un casco e una bandierina dell’Italia attaccata al manubrio, potessero rallentare per osservare meglio quel folle gesto”

 

Folle gesto che ci aspettiamo venga compiuto da un impulsivo e avventato adolescente, entusiasta di affrontare il pericolo e il rischio di tali sconsideratezze… magari a bordo di una moto o di una bicicletta. “Sono ragazzi!”, verrebbe da dire.

E invece il protagonista della folle impresa non solo è un uomo maturo e vaccinato, ma non ha con sé una moto o una bici… bensì una sedia a rotelle! Parlo di Paolo Vezzani, il “paziente ideale”, come è stato definito dai medici che per anni lo hanno curato, accompagnato e assistito.

“Ma può un paziente essere ideale?”

Questa la prima cosa che mi sono chiesta nell’introdurmi al libro. Di certo, se penso ad un paziente, la prima cosa che mi viene da pensare non è che sia o meno ideale! Eppure, nel corso della lettura, ho imparato a conoscere Paolo non solo come “paziente ideale” ma anche come “uomo ideale“.

Ma, prima di lasciarmi andare in tutte le impressioni e le emozioni che mi ha trasmesso la lettura di “Sempre avanti, mai indietro“, devo raccontarvi brevemente (molto brevemente, perché davvero non basta un libro per farlo), il vissuto del nostro protagonista. Un uomo che, ad un certo punto della sua vita, si ritrova catapultato in una dimensione del reale del tutto diverso da quella che aveva pensato per sé.

Svegliarsi un giorno, provare un lancinante dolore all’inguine, per poi scoprire che questo dolore è dovuto al “Male” per eccellenza, è un duro colpo per ogni essere umano. Scoprire, poi, che questo Male cambierà totalmente la tua vita, ponendovi fine o stravolgendola in tutte le sue abitudini, lo è ancora di più.

E da essere umano, come tutti, Paolo vive in solitaria tristezza l’impatto con la dura realtà… fino al momento in cui non decide di dare una vera svolta alla sua vita. E che svolta, direi!

Il connubio tra Paolo Vezzani e la scrittrice Andrea Cangiotti – oso dire – è stato perfetto. Lei è riuscita a tradurre con le parole tutte le emozioni che Paolo trasmette con la sua voce, con i suoi racconti, con i suoi occhi. Si… perché mentre leggevo tutto il percorso di Paolo, prima e dopo la malattia, io lo immaginavo di fronte a me a parlare, ad emozionarsi, ad entusiasmarsi.

Il libro è ben strutturato: ogni capitolo ripercorre una fase della vita e della “nuova vita” di Paolo.

Il fulcro del racconto è, ovviamente direi, la sua strabiliante impresa: Bologna-Monaco (530 km) a bordo della sua carrozzina con ruota servo-assistita. Un folle, no? Si, ma un folle innamorato della vita! Ed è questa la più bella forma di follia, che dobbiamo augurare non solo a chi amiamo, ma anche a noi stessi!

Ma non mancano i capitoli dedicati alla famiglia e all’amore che i suoi genitori, nonostante la tremenda paura di perdere un figlio, non gli hanno mai fatto mancare; all’amicizia, sia delle persone che hanno sempre fatto parte della sua vita che dei “nuovi amici”, medici e non; all’amore verso Carla, la sua metà perfetta, mai conosciuta ma da sempre vissuta, anche adesso che lei è in un mondo migliore del nostro; a se stesso: bellissime sono le pagine in cui si entra in contatto con le vere sensazioni di chi vive la sofferenza per una malattia, lo sconforto per l’incertezza sul futuro, la speranza che tutto andrà nel verso giusto, nonostante tutto!

 

Da ultimo, un capitolo molto utile e interessante sul lato tecnico e giuridico-burocratico della disabilità, di cui consiglio la lettura non solo a noi lettori, ma anche a chi nella vita ha scelto di rappresentare il popolo e farne valere i diritti. Non un’accusa, ma una riflessione, basata ahimè su dati di fatto reali e veritieri.

La speranza è una delle parole-chiave della biografia: la speranza per se stesso, ma soprattutto per tutte quelle persone che vivono una situazione di sofferenza e malattia. Mai perdersi d’animo, ma affrontare tutto con il sorriso. Facile a dirsi eh? Eppure non lo dico io, me lo ha insegnato Paolo. E se lui ha potuto, se lui ci è riuscito… possiamo farlo anche noi.

Lo stile della narrazione è fluido e scorrevole; il linguaggio chiaro, preciso, “emotivo”; la capacità di catturare il lettore è totale.

Caro Paolo, la tua vita sarà anche “alternativa”, come da sottotitolo, ma questo essere alternativo è la chiave per andare Sempre avanti, mai indietro!

Gli autori

Paolo Vezzani: Paolo è nato a Bondeno il 25 settembre del 1979. In seguito alle due operazioni subite ha iniziato a occuparsi della ARCS ONLUS (associazione ricerca cura sarcomi), in qualità di socio fondatore e segretario nazionale. Supportato dal Dott. Claudio Costa, ideatore della clinica mobile, è stato il primo a viaggiare da Bologna a Monaco in una carrozzina con ruota servoassistita.

Andrea Cangiotti: Andrea è nata a Urbino il 28 febbraio 1987. Dal 2015 ha pubblicato un saggio sulla tortura, il romanzo La quarta ragnatela, la silloge poetica La poesia del viaggio e il secondo romanzo Un Fiore nasce ovunque. Ha fatto parte della Giuria dei 300 Lettori del Premio Campiello (2018) ed è stata selezionata dallo scrittore e talent scout Giulio Milani per un laboratorio individuale di scrittura.

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