Recensione di "Le leggende del ciclismo" di Beppe Conti su Calcio Gourmet
6 Agosto 2020

"Quando stacchi tutti e arrivi da solo, la vittoria ha il sapore del trionfo". Questa citazione del compianto Marco Pantani spiega appieno il senso del ciclismo, lo sport di sacrificio per antonomasia, capace di regalare soddisfazioni ai vincitori delle corse più importanti.

La fatica è il denominatore comune delle vittorie delle gare in bicicletta, siano esse i Grandi Giri, le Classiche Monumento o le corse di una settimana. Per questo motivo, i grandi campioni dello sport del pedale sono maestri anche nella gestione delle proprie energie in corsa. 

A tal proposito, Beppe Conti ha scritto un libro che racconta le vicende dei 30 ciclisti da lui ritenuti più rappresentativi nella storia secolare di questo sport, citando personalità indimenticabili per spirito e palmarès. Da Gerbi a Pantani, passando per Coppi, Bartali, Merckx, GimondiMoser, Hinault e Indurain: nessuno dei più grandi è stato dimenticato.

“Le leggende del ciclismo” rivive le carriere di campioni indimenticabili e Beppe Conti condisce le loro storie con aneddoti frutto della conoscenza diretta con i protagonisti o di vicende di corsa, conosciute grazie all'esperienza maturata dallo stesso giornalista "sul campo".

Le vicende del ciclismo sono narrate con dovizia di particolari e l’autore, giornalista tra i massimi esperti europei di questo sport, non disdegna di inserire alcuni retroscena e vicende private della vita di alcuni ciclisti.

L’abilità di Conti sta nel tramandare le gesta degli atleti citati nel libro e ciò rende attuale ed appassionante la biografia di ciascuno dei trenta atleti descritti. Il libro è indirizzato sia ai “già amanti del ciclismo”, sia a coloro che intendono approcciarsi a questo sport con sana curiosità ed interesse.

Per questo motivo, “Le leggende del ciclismo” è catalogabile non solo come opera biografica relativa ai più importanti ciclisti del Novecento, ma è anche e soprattutto il racconto di vicende della storia del secolo scorso. Pur non essendo un libro di storia, nell'opera sono presenti molteplici spunti didattici, destinati a catturare l’attenzione del lettore e a farlo riflettere sul tema dell’importanza sociale di questo sport, specialmente da quanto emerge nella prima metà delle storie riportate.

 

 
 

Titolo: “Le leggende del ciclismo. Da Gerbi a Pantani, tante grandi storie su due ruote”.

Autore: Beppe Conti

Editore: Diarkos

Pagine: 409

Prezzo: € 18,00

Pubblicazione: gennaio 2020 

 

RECENSIONE – “Le leggende del ciclismo” è un eccellente compendio del ciclismo, ideale per riassumere tutto il ventesimo secolo di questo sport. La narrazione delle storie degli atleti è mirabile e Conti narra con lodevole precisione i fatti accaduti nelle corse citate. I racconti fanno trasparire la passione dell’autore per questo sport e catturano l’attenzione del lettore, che dopo aver concluso un capitolo non vede l’ora di iniziare il successivo. 

La conoscenza personale e diretta da parte dello scrittore di quasi tutti i ciclisti dagli anni 70’ fino ai giorni nostri gli ha permesso di arricchire le storie narrate con aneddoti curiosi e molto incentrati sui protagonisti.

Beppe Conti, infatti, ha lavorato come giornalista per testate quali Gazzetta dello Sport, Tuttosport, Bicisport ed attualmente è volto televisivo nei programmi ciclistici della RAI. A titolo di esempio, l’amicizia con Bartali, conosciuto dall'autore quando Ginettaccio era già un importante ex corridore, traspare nella narrazione. A tal proposito, il riferimento all'espressione gergale “Quello là” con cui Bartali e Coppi si chiamavano vicendevolmente acuisce il valore umano della celeberrima e pittoresca rivalità tra i due campioni, peraltro mai sfociata in atti scorretti in gara.

Inoltre, la narrazione degli eventi storici, quali le Guerre Mondiali e le aggressioni dei tifosi francesi ai ciclisti italiani durante il Tour del 1950 arricchisce l’opera e la rende unica nel suo genere.

Ciascuna storia ha un inizio accattivante ed unitamente ai riferimenti storiografici aiuta il lettore a contestualizzare gli avvenimenti riportati nel libro. A livello emozionale, i capitoli più significativi sono quelli relativi a Fignon e Pantani e leggendo le storie di questi due sfortunati campioni il lettore è inevitabilmente portato a commuoversi.

In conclusione, citando la pagina di presentazione del libro, i trenta campioni narrati nel libro “raccontano storie struggenti e ricche di fascino, che vale davvero la pena leggere con attenzione”. Questo perché il ciclismo è lo sport che ha modellato la storia dell’Italia, consolidando persino gli equilibri politici del paese durante il suo drammatico dopoguerra.

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