Le leggende della Juventus. La magnifica ossessione di vincere di Paolo Tomaselli di Paolo Tomaselli recensione su Libri e recensioni
10 Agosto 2020

"Le leggende della Juventus - La magnifica ossessione di vincere" di Paolo Tomaselli, è un libro che funziona benissimo sia da leggere in rigoroso ordine sia da godersi pescando a caso una storia dalle pagine, con un unico disclaimer: ci sono tutti i migliori, ma non sono i 30 migliori. Tomaselli spiega nell'introduzione come sia stato difficile fare una scelta fra i tanti campioni di una squadra che è leggenda, passando "dalla brillantina di Borel a quella di Ronaldo", si prende la responsabilità di esclusioni "eccellenti" ma il suo scopo è stato quello di unire epoche e calciatori, prima di tutto uomini, che con i loro talenti in molti modi hanno influenzato il calcio italiano e non solo, uomini capaci di resettare i pensieri ad ogni inizio di stagione, di ricaricare le energie dopo ogni sfida. Nonostante le innumerevoli vittorie, nonostante la bacheca affollata. Vincere è l'unica cosa che conta, dicono a Torino, ma è anche ciò che più di arduo esiste nello sport e in Italia se ti chiami Juventus lo è ancora di più in tutto il suo tanto ossessivo quanto fantastico desiderio di vittoria.
Leggere questo libro è come partecipare a una liturgia, un canto di Natale sempre attuale, un inno al gioco e alla sperimentazione che fotografa e ferma nel tempo la bellezza dello scarabocchiare su un pezzo di carta la propria formazione tipo per poi appallottolare il foglio e ricominciare.
L'Autore ci porta dentro la storia (anche con la S maiuscola) e spesso dentro l'azione nel campo di gioco. Il risultato è una galleria di personaggi che nel tempo hanno rovesciato la logica del campo, in modo spesso imprevedibile, accidentato, miracoloso, facendo, di fatto, la storia di questa squadra. A ognuno di questi viene dedicato un ritratto che fotografa i momenti, gli attimi che hanno costruito l'uomo e poi l'atleta che si è fatto leggenda.
Sono raccontate le storie che hanno fatto la differenza e hanno reso il calcio qualcosa di più di un semplice gioco e questa squadra una tra le più amate (e odiate) di sempre. Sono storie raccontate con rigore e sintesi tipici del giornalista e con la consapevolezza del sognatore, capace di raccontare qualcosa di fluido, in continuo divenire.
Leggenda si diventa non solo per le vittorie, è importante anche come si vince e come si perde. Perché essere un campione non significa soltanto conquistare una medaglia, battere un record, dominare nella propria disciplina, ma conquistare un primato morale, saper difendere un ideale nobile, dare un esempio. E combattere contro avversari invisibili e subdoli come la discriminazione razziale, politica o sessuale, contro malattie o infortuni gravissimi, o semplicemente contro regole ingiuste e tradizioni fuori dal tempo. Non si tratta di biografie vere e proprie, quanto, piuttosto, di fotografie prese in determinati momenti di vita. Frammenti di vita dentro e fuori dal campo.
E da qualcuno c'è molto da imparare.
(Tatiana Vanini)

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