Resistenza di Pino Casamassima recensito da Dianora Tinti, giornalista e blogger
3 Ottobre 2024

Il Male ha trovato ad Auschwitz un filo spinato che ha diviso il tempo, fra un prima e un dopo. Se è vero che oggi, ottobre 2024, a distanza di tanti decenni da quel Male assoluto, misurare gli attuali mali dell’umanità (come le guerre in Ucraina e Palestinasignifica esercitare un’astrazione, è anche vero che la realtà passa dalla singola vita strappata a un bambino. Ora, mentre stai leggendo queste righe. Inaccettabile. Ma siamo impotenti. Precipitiamo così nella condizione peggiore, quella delle parole inutili: «Questo non sarebbe dovuto accadere».

A ogni disgrazia dell’umanità, abbiamo pensato che il pendolo della speranza battesse ore definitive: ricordate lo sloganistico «usciremo più forti di prima» al tempo della pandemia? Invece ai mala tempora ne sono seguiti di peiora, con il Male che s’è ripresentato, puntualissimo, all’appuntamento con la Storia: come a voler (dover) rinnovare una cambiale che non scade mai. Perché il Male, oltre che banale, è umile. Non pretende gloria. Vive nascosto. La trappola più infida del Male è quella di farci scivolare dalla spiegazione alla giustificazione.

Questo libro è frutto di incontri con alcuni partigiani che hanno fatto la Resistenza in un territorio segnato in modo assai violento dalla presenza della Rsi. Il nazifascismo insediato sulle sponde bresciane del lago di Garda generò infatti una Resistenza nella Resistenza, nel senso che il nemico lo si aveva in casa, non a centinaia di chilometri di distanza.

Attraverso la forma narrativa ho infatti potuto trasfondere al meglio il sentimento che cifrava quella Resistenzaattraverso la storia di una famiglia che vive il Ventennio fra drammi, illusioni, delusioni, speranze e riscatto finale.

Le onde d’urto del Novecento hanno provocato le doglie di un’epoca che non è né più saggia né più crudele delle precedenti. Solo diversa. Il Male continua a essere speculare al Bene. Come la vita e la morte. Che sennò andrebbe forse a farsi benedire l’armonia dell’universo.

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