PANTANI. I misteri di Madonna di Campiglio - Emilia Romagna News24
15 Ottobre 2024

SANTARCANGELO DI ROMAGNA (RN) – I misteri di Madonna di Campiglio  
Tratto dal libro PANTANI. Vita e imprese del Pirata di Beppe Conti
 

« Il tempo è trascorso inesorabile, frenetico, spesso beffardo. Campiglio resta anche nel nuovo secolo, nel nuovo millennio un giallo che forse mai verrà risolto. Antonio Coccioni, esperto giudice di gara internazionale, bussò alla porta della camera di Pantani, all’hotel Touring di Madonna di Campiglio, alle 7.25 del 5 giugno 1999. Al suo fianco c’era il dottor Eugenio Sala, un medico dell’ospedale di Como a cui l’Unione ciclistica internazionale si appoggiava, in quell’occasione, per i controlli. Bussò e avvertì Marco: «Buongiorno, si prepari perché fra una decina di minuti torniamo per prelevarle il sangue». Un po’ assonnato, il Pirata fece cenno di sì. “Tornammo e insieme a Pantani convocammo anche il direttore sportivo della Mercatone Uno Martinelli, che secondo il regolamento doveva presenziare al test. Quindi facemmo il prelievo del sangue, applicammo alla provetta i codici che servono a rendere anonimo il campione e ci 120 recammo nell’albergo scelto come quartier gene rale dell’Uci, dove i campioni prelevati sarebbero stati analizzati con la speciale macchinetta». Tutti la chiamano la macchinetta, ma in realtà il suo nome tecnico è Coulter Act 8. L’apparecchio aspira il sangue dalla provetta e lo raccoglie in due ampolle, A e B. Innanzitutto analizza il sangue contenuto nel campione A, fornendo tutti i dati necessari: globuli bianchi, rossi, emoglobina, ematocrito. L’operazione viene ripetuta per cinque volte, dopodiché si scartano i valori più alto e più basso e si fa la media degli altri tre: questo è il dato che viene fornito. Se il valore ottenuto supera il limite previsto dal regolamento, che per l’ematocrito è fissato a 50, allora si ripete l’intero processo con il campione B, questa volta alla presenza del corridore, del medico o del tecnico della squadra. I medici che analizzano il sangue di Pantani sono ovviamente all’oscuro dell’identità del corridore: effettuano tutte le misurazioni e quando vedono che il risultato è fuori norma chiamano Coccioni. E lui che conosce i codici di riferimento, e quando capisce che si tratta del sangue della maglia rosa, si fa bianco in volto: «Non c’erano dubbi: quello era il sangue di Pantani… »

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