«Un profumo da donna che sappia di donna». Era il 1920 e in vacanza in Costa Azzurra Coco Chanel descriveva così quella che voleva diventasse la sua essenza. Davanti a lei, Ernest Beaux, di professione chimico, cresciuto a San Pietroburgo, dove il padre lavorava per gli zar. Due perfezionisti assoluti, che di lì a qualche mese avrebbero creato il profumo icona per eccellenza.
Chanel N°5, la fragranza ambrata lanciata da Mademoiselle Coco il 5 maggio 1921, è ancora oggi tra i profumi più venduti al mondo, l’unico ad aver attraversato un secolo senza mai perdere un afflato della sua allure e anzi restando sempre moderno, attuale.
La giornalista Roberta Damiata ne ricostruisce nascita e successo nel libro “Coco Chanel. Unica e insostituibile” (Diarkos), una biografia ricca di approfondimenti anche sulla boccetta dalla fragranza che odorava di donna, non di rosa.
Una boccetta consegnata al mito dal MOMA di New York che nel 1954 l’ha inserita nelle sue collezioni permanenti. Ma che in realtà è stata sin da subito molto di più, emblema di quella nuova femminilità che Coco Chanel ha saputo costruire a colpi di eleganza, tubini essenziali e uso di tessuti comodi come il jersey, che rendessero la donna libera. Anche la sua essenza doveva essere così: senza fronzoli, da spruzzare su collo e polsi di donne volitive e indipendenti.
La fragranza è composta da fiori e aldeidi. Come scrive l’autrice, fino ad allora le essenze femminili erano basate su quella di un unico fiore mentre lei voleva un bouquet originale. La scelta cadde su muschio e gelsomino che in quegli anni rimandavano a cortigiane e prostitute. Pare che Mademoiselle Coco, dopo avere annusato la 5ª boccetta di prova tra quelle proposte disse: «Lancio la mia collezione il 5 maggio, 5° mese dell’anno, lasciamogli il numero 5 che gli porterà fortuna». E così fu.
Il resto è storia, dalla nascita nel 1924 della Société des Parfums Chanel ai soldati americani in fila per ore a Parigi pur di portare a casa un flaconcino dell’eleganza e del lusso europeo. E poi le serigrafie di Andy Warhol, ispirate alle pubblicità del profumo.
Quindi è doveroso ricordare come un profumo possa fare la storia e non passare mai di moda. Da Marilyn Monroe per finire a Marion Cotillard, sono state tante le donne che ne hanno parlato e respirato l’essenza. Anche voi vi siete messe, almeno una volta, una goccia di Chanel N°5 prima di andare a letto?