Le leggende della boxe. Storie di vita, pugni e gloria eterna - Recensione di DataSport
20 Maggio 2025

La bellezza drammatica, emozionante ed esaltante dei campioni del ring, dove ogni storia lascia senza fiato. E il cinema ne ha fatto incetta - Fausto Narducci – Le leggende della boxe. Storie di vita, pugni e gloria eterna. Diarkos editore. Pag. 520 Euro 19.00.

di Giuliano Orlando

Non capita spesso in questi periodi che un libro di argomenti sportivi, la boxe in particolare, arrivi alla seconda edizione. Queste leggende del ring hanno centrato l’obbiettivo, un riconoscimento meritato per l’autore, che le ha raccontate con rigore ed eleganza. Compito affatto facile, dovendo immergersi sia in un passato remoto che nel presente. In entrambi i tempi, la ricerca di fatti e date, con personaggi infiniti, risulta una ricerca da emicrania assicurata. Faccio un esempio semplice ed emblematico con Bob Fitzmmons.  Il primo e cognito storico della boxe Nat Fleischer, lo definì “Il perticone meraviglioso”, campione del mondo medi, mediomassimi e massimi, un vero fenomeno del ring, attivo dal 1883 al 1914, con intervalli prolungati dal 1906 e rientro accademico nel gennaio del 1917 a quasi 55 anni. Sulla data della nascita di Roberto (Bob) ci sono due versioni. La Storia dei pesi massimi, di Fleischer scrive 4 giugno 1862, The Ring, l’enciclopedia nata nel 1941, nata ad opera dello stesso Fleischer, nel tempo passata ad altri editori, indica il 26 maggio. D’accordo su Elston in Cornovaglia, quindi in Inghilterra. La famiglia nel 1871 si trasferisce a Lyttletown in Nuova Zelanda, dove Bob frequentò le scuole e a vent’anni divenne pugile. Dell’Inghilterra non ebbe mai sentore.

Infatti nel 1980 divenne campione Australiano dei medi. L’autore, correttamente lo indica come inglese, ma avrebbe dovuto aggiungere il resto della sua storia, per capire meglio il personaggio. Perché questa precisazione? Si tratta di una provocazione amichevole, invitandolo a non fermarsi. E aggiungo un secondo fatto, riguardante l’immenso Alì, che incontrai la prima volta nel 1960 ai Giochi di Roma. Era ancora Cassius Clay, un diciottenne di talento a sua stessa insaputa. Vinse l’oro faticando nella semifinale contro l’australiano Madigan, che aveva già partecipato ai Giochi di Melburne nel 1956, verdetto unanime ma fischiato. Uno degli accompagnatori della squadra, mi raccontò un simpatico episodio riguardante Clay. Quando vinse i trials e selezionato per Roma, avendo il terrore del volo, chiese di viaggiare in treno! Quando salì in aereo era letteralmente terrorizzato. Aver raccontato le storie di 36 leggende partendo proprio da Muhammad Alì, per concludere col nostro Guido Vianello, il gigante romano in attività, ancora alla ricerca del colpo d’ala assoluto, ma già un modello di stile e correttezza, sia sul ring che fuori, rappresenta solo l’antipasto, avendo il pianeta boxe storie di vertice infinite. Ovvero l’appetito vien mangiando.  Per questo indico alcuni nomi, sicuramente a conoscenza dell’autore. Gli assoluti: John Lawrence Sullivan, l’ultimo campione del mondo a pugni nudi, personaggio di straordinario impatto, una vera istituzione, capace di far piangere l’America quando venne sconfitto da James Corbett, detto “Gentleman Jim” in quel di New Orleans nel settembre 1892, la prima sfida ufficiale con i guantoni. Aggiungo Gene Tunney, colui che batté due volte Jack Dempsey, anche se nella rivincita l’arbitro contò Tunney oltre il 10”.

Ma la colpa indirettamente fu di Jack che non rientrò subito nell’angolo giusto. A proposito del Martello di Manassa, l’autore ha dimenticato uno degli episodi più clamorosi della carriera di Dempsey, accaduto nel 1923. Ovvero la scoperta della città di Shelby, passata da borgata povera a cittadina ricca con la scoperta del petrolio. Per creare ancor più attenzione il sindaco e la sua giunta pensarono di allestire un mondiale in loco. Dopo trattative più che laboriose, venne firmato l’accordo per allestire la sfida Dempsey-Gibbons. Purtroppo le borse pattuite avevano superato di gran lunga la realtà finanziaria di Shelby. A match concluso il bilancio fu che la cittadina era affogata nei debiti, tre banche fallite e i finanziatori dell’evento diventati dei poveretti. Unico ad avere in tasca la borsa fu Dempsey che l’aveva pretesa in anticipo. Tutti gli altri tornarono a casa al verde. Altre leggende da aggiungere: Pasqual Perez, Al Brown, Carlos Ortiz, Barney Ross, Josè Napoles, Stanley Ketchel, Georges Carpentier, Archie Moore e Roy Jones. Degli italiani in assoluto: Cleto Locatelli, Aldo Spoldi, Tore Burruni, Mario D’Agata, Domenico Bernasconi, Carlo Orlandi, Giancarlo Garbelli, Mario Bosisio, Francesco Cavicchi e Lorenzo Zanon, cito solo questi per difetto. Ce ne sono almeno altri venti a pari merito. Le cui storie sono emblematiche e interessanti. Indico questi nomi, perché dopo l’ottimo primo volume, diventa un obbligo raccontare altri campioni. D’altronde sono destinato a dare l’imput a Fausto Narducci, su alcune scelte.

Una in particolare. Qualche decennio addietro, lo consigliai di praticare la corsa, il jogging lungo. Infatti nel suo curriculum figurano diverse maratone, in particolare Milano e New York. Torno al libro. Le leggende che tratta sono tutte imperdibili, parola d’onore. La Motta, Armstrong, Monzon e Robinson, Liston e Griffith, Marciano e Holmes, Chavez, Alvarez, Mayweather, de la Hoya, Hagler e Pacquiao, fino a Usyk e Fury. Oltre ai nostri, da Carnera a Benvenuti, Mazzinghi, Arcari, Loi e Rosi, Damiani e Stecca, fino a Parisi e Vianello. Descritti alla grande.  Vi invito a leggere l’introduzione, una delizia letteraria e storica, che nobilita il pugilato. Come i criteri con i quali ha costruito il libro. Una sola richiesta: non venerare un solo giornalista, che avrà meriti ma non oltre tanti altri a lui superiore. Da figlio della “gazza” con la quale ho collaborato anch’io per oltre trent’anni, non devi sentirti in debito e quindi citarla ad ogni piè sospinto. Hai svolto il tuo lavoro con merito e dedizione. Semmai sei in credito. Oltre che ottimo scrittore.                                    

 Giuliano Orlando

Link all'articolo: https://www.datasport.it/-leggende-boxe-storie-vita-pugni-gloria-eterna.html