Stregoneria. Il fascino del male: le streghe tra storia, mito e persecuzione – Katia Bernacci su Septem Literary. Libri, storia e misteri
26 Maggio 2025

Di stregoneria, di inquisizione e del nero abisso che ha visto sprofondare per decenni innocenti donne ne abbiamo parlato a lungo ma è sempre bene tornare sull’argomento per non dimenticare, per ridare voce a chi è stato eclissato in nome della superstizione … e non solo.

Vi parlo dunque di questo saggio scritto per Diarkos da Katia Bernacci: Stregoneria. Il fascino del male: le streghe tra storia, mito e persecuzione – Katia Bernacci

“Nel principio non vi era nè esistenza nè non esistenza, tutto questo universo era un grande buio” – Rigveda

Dal 1450 al 1700 con il propagarsi degli studi scientifici e lo sbocciare di nuove teorie sempre più persone tendono a affidarsi al “mondo delle ombre” inventando colpe e colpevoli per giustificare i drammi del mondo e le calamità naturali. I crimini erano quindi spesso imputati alle donne, le vedove, le indipendenti, quelle che conoscevano l’uso delle erbe erano tra le accusate in maggior numero. A volte per gelosia, altre per vendetta o solo per paura venivano additate e accusate, torturate e infine giustiziate come streghe.

Il saggio si propone di parlare in generale di come la stregoneria affondi le sue radici in tempi lontani, quando ancora l’istinto al culto era solo abbozzato, per attraversare epoche oscure dove spesso la paura della strega ha portato a una folle persecuzione. In principio, la stregoneria era legata alla medicina, alla religione e alla magia, seguendo da molto vicino la trasformazione della figura femminile: da levatrice e guaritrice a maga, fata e infine strega, esecrata per secoli e solo in tempi recenti “romanticizzata” dalla cultura pop. Ma quali sono state le cause e le motivazioni che hanno gettato le basi della caccia alle streghe, incentrata sulla malignità della donna, per antonomasia facile preda del demonio? Katia Bernacci ci accompagna in questo viaggio alla scoperta dell’Inquisizione e dei processi alle streghe più conosciute. Ma non solo: rivivremo l’eredità della stregoneria, i testi “sacri” che per secoli hanno funto da vademecum per inquisitori, esorcisti, uomini di fede e di legge, il legame con l’esoterismo, la riscoperta di questa figura nella cultura popolare moderna. La storia della stregoneria è un fenomeno complesso che racconta la paura insita nell’uomo, così come la ricerca spasmodica di una motivazione concreta all’inclemenza della sorte: la donna, demonizzata e trasformata in strega, ha dimostrato – e in alcune zone del mondo continua a farlo tuttora – la fragilità insita nell’essere umano.

Per chi desidera approfondire vengono descritte le torture praticate, inumane e terribili. Vengono elencati i testi della caccia alle streghe: sicuramente il più famoso lo conosciamo tutti, il Malleus Maleficarum ma ve ne sono evidenziati degli altri: Canon Episcopi, Fortalitium Fide, Fornicarius a titolo di esempio.

Di conseguenza vengono citate le pratiche di stregoneria delle ipotetiche streghe: sabba, trasformazione, volo…

Non mancano casi specifici realmente accaduti. Alcuni rinomati come i fatti di Salem, quelli di Triora. Altri sono meno noti e tra questi cito le streghe di Levone. Un piccolo paese in provincia di Torino dove nel 1474 ebbe inizio un tribuna inquisitorio nel castello di Rivara. L’accusa fu per Antonia, moglie di Antonio De Alberto, Francesca, Bonaveria, Maragarota il loro capo di imputazione fu per malefici, incantesim eresie etc… cinquantacinque capi d’accusa per le testimonianze dei cittadini. Gli atti di quel tempo sono sfuggiti al tempo e sono giunti fino a noi. Non fini male per due di loro, si ha infatti notizia certa che morirono sul rogo.

di Sara Valentino

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