Maurizio Roccato – I criminali del Medioevo recensito su Sport Vicenza
8 Giugno 2025

Banditi, assassini, eretici, streghe. Ma anche ribelli, condottieri, nobiluomini e clericali. La lista dei nomi di chi, nei lunghi e tormentati mille anni di Medioevo, è passato alla storia come criminale è lunga, variegata, spesso ambigua agli occhi della società contemporanea – ma forse anche di allora. Congiure di palazzo, agguati lungo le strade, avvelenamenti e omicidi, d’altronde, da sempre accompagnano la vita violenta degli uomini e delle donne alle prese con il potere, la brama di ricchezza, l’esaltazione religiosa o semplicemente l’istinto ferino, allora scambiato per demoniaco, oggi attribuito ai gangster. Cambia però, di epoca in epoca, il modo di vederli, classificarli, perseguirli, e questo ci dice molto sul tempo che li ha prodotti. Come per esempio i reati di stregoneria o eresia, oggi non più moneta comune a differenza che nei torbidi dell’Età di mezzo, o del tribunale dell’Inquisizione, dispensatore di giudizi e punizioni che passavano attraverso i tormenti degli imputati. Stragi e omicidi si accompagnavano alle sollevazioni delle campagne, infervorate dalla predicazione religiosa di frati e preti eretici, mentre nobili corrotti e intricate cospirazioni di corte erano al centro di spargimenti di sangue all’ombra del trono, sovente in balia di ladri e rapinatori armati poi diventati comandanti e generali. Tra assassini beatificati dalla Chiesa, serial killer nascosti dal blasone di signori feudali, donne arse sul rogo per sospetti rapporti col Diavolo, indagini condotte attraverso torture, ordalie e compurgazioni e condanne comminate anche ad animali, questo libro racconta, come un manuale del genere crime, mille anni di cronaca nera: il lato più oscuro del Medioevo.

"I criminali nel Medioevo" di Maurizio Roccato rappresenta un affascinante e articolato viaggio nel lato più oscuro e spesso sorprendente della storia medievale. L’autore ci guida attraverso un secolo di vicende di banditi, assassini, eretici, streghe, ma anche di ribelli, condottieri, nobili e figure ecclesiastiche, delineando un quadro ricco di sfumature e ambiguità.

Il volume si distingue per la sua capacità di rievocare le molteplici sfaccettature della criminalità medievale, evidenziando come i limiti tra bene e male, colpe e innocenza, fossero spesso sfumati e soggetti a interpretazioni soggettive dettate dai contesti sociali, politici e religiosi dell’epoca. Roccato si sofferma non solo sulle azioni illecite, ma anche sui sistemi di punizione, come le torture e le inquisizioni, che riflettevano le logiche di potere e controllo di un mondo in costante evoluzione.

Uno degli aspetti più intriganti del testo è la sua capacità di collegare i fatti storici alle narrazioni più popolari e alle leggende tramandate nel tempo, come le accuse di stregoneria o le persecuzioni di donne ritenute colpevoli di rapporti col Diavolo, spesso con un approccio critico e analitico. La descrizione di nobili e crimini che coinvolgevano figure di alto rango, così come di assassini e delinquenti più comuni, mostra la varietà e la complessità della criminalità medievale.

Il tono dell’opera è quello di un "manuale del crimine" storico, che si distingue per la sua capacità di coinvolgere il lettore, ricco di aneddoti, casi emblematici e approfondimenti che facilitano la comprensione delle dinamiche sociali e culturali di un’epoca tanto affascinante quanto crudele.

Possiamo ben dire che Maurizio Roccato propone un’opera avvincente e ben documentata, che stimola a riflettere sulla natura umana e sulla percezione del delitto nel corso dei secoli. È un testo rivolto sia agli appassionati di storia sia a chi desidera comprendere meglio come le società passate abbiano affrontato e interpretato le manifestazioni di violenza e devianza. Un contributo prezioso per chi desidera immergersi nel lato più oscuro del Medioevo, senza mai perdere di vista l’umanità complessa che si cela dietro ogni vicenda criminale.

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