La Mia Vita Da Numero 10 - Bibliocalcio
14 Febbraio 2024

Ho letto con piacere questa biografia di Evaristo Beccalossi, personaggio del quale ho apprezzato la spontanea genialità in campo e la pacatezza condita da ironia come personaggio in generale.
Nell’opera in questione il fantasista bresciano decide di raccontarsi con naturalezza e semplicità, mettendo comunque in evidenza quali sono i valori che l’hanno guidato nella sua nella carriera, condita dalla consapevolezza di essere speciale, ma anche un po’ indolente. Pagina dopo pagina sono tanti gli spunti e le storie poco consociate che Beccalossi condivide con il lettore, , ottimamente raccolti e da Eleonora Rossi, che servono a tracciarne un bel profilo.

Apprezzabile la sincerità con la quale molte situazioni vengono riproposte, con l’autocritica e l’autoironia che sembrano davvero essere vere virtù del protagonista, a suo agio sia nel ricordare situazioni positive (vedi il derby che apre e chiude il libro) che nel dare la propria versione su quelle più critiche (vedi l’addio all’inter dovuto al rapporto con Ernesto Pellegrini, il rapporto chiacchierato con Hansi Müller, ma anche il doppio errore dal dischetto contro lo Slovan Bratislava).

La naturalezza ed un certo candore con le quali la narrazione procede sono molto apprezzabile, sviluppando un rapporto quasi amichevole tra il lettore e Beccalossi, tanto é alta la genuinità dimostrata. Un plauso in tal senso a Eleonora Rossi per aver organizzato e dato ordine ai ricordi dell’ex numero 10 dell’Inter.
Viene concesso poco del lato più privato di Beccalossi, venendo in tal senso privilegiato il lato più attinente al calcio ed ai relativi ricordi che lo stesso sembra avere gran voglia di condividere, anche per dare la propria versione di alcuni fatti.

C’è ovviamente tanta Inter, ma trovano il giusto spazio anche le altre esperienze di Beccalossi, anche laddove il rapporto é stato teso (Sampdoria) o del tutto inesistente (nazionale maggiore). Il fantasista bresciano si assume con onestà le sue colpe, ma al tempo stesso si toglie qualche sassolino dalle scarpe, rimarcando la propria indole e le proprie caratteristiche tecniche e personali.

Non ho vissuto i migliori anni di Beccalossi giocatore (il mio primo ricordo lo vede con la maglia del Barletta), ma mi ha sempre incuriosito sentire il suo punto di vista sul suo stare in campo, su quella tendenza a far giocare la sua squadra “in dodici o in dieci”, a seconda del suo stato d’animo. Mi posso dire soddisfatto, avendo apprezzato il libro e gli spunti che lo stesse offre di fronte a determinati episodi e partite, nonché relativamente al rapporto con con tanto altri protagonisti.

Libro piacevole e vario, sapientemente diviso in 10 capitoli che raccontano al meglio un personaggio ed un giocatore assolutamente particolare.

Giovanni Fasani

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