NEL SUO NUOVO LIBRO “CATERINA D'ARAGONA. DIGNITÀ E CORAGGIO” CRISTINA PENCO CI RACCONTA LA STORIA DELLA PRIMA MOGLIE DI ENRICO VIII INDIRIZZANDOCI VERSO UNA PROSPETTIVA DIVERSA
13 Marzo 2024

L'autrice ci dimostra con una narrazione accurata ed empatica che, oltre all'immagine della regina ripudiata e ferita dal consorte, il re d’Inghilterra Enrico VIII, c'è molto di più. Figlia dei sovrani cattolici Ferdinando II d'Aragona e Isabella I di Castiglia, prima donna in Europa a ricoprire l’incarico di ambasciatrice a corte, instancabile nella carità cristiana quanto capace di vincere sul campo di battaglia, Caterina si dovette fare largo dentro una società di uomini e scontrare con i loro sadici giochi di potere. Com'è nata la sua passione per i Reali? E quanto l'affascina la storia delle dinastie? «La mia passione per i Reali risale a quando ero bambina. Mia madre ha insegnato inglese per tanti anni alle scuole medie. In casa ho sempre trovato libri di grammatica, storia e letteratura del Regno Unito. Erano letture “da grandi” che mi attiravano. Sono cresciuta negli anni Ottanta e Novanta: a livello mediatico, tra le grandi celebrities di allora, sul podio, c’erano i Windsor». Dopo il libro su Anna Bolena ci racconta ora Caterina D'Aragona. La bellezza e la complessità del lavorare a un testo storico? Come avviene di solito la sua ricerca delle fonti? «Trovo interessante immergersi nella Storia provando a togliere le proprie lenti e mettendo, per un attimo, quelle di chi è vissuto all’epoca, con strutture sociali e codici comunicativi molto diversi dai nostri. Ma è anche questo che mi appassiona. Nel rispetto dei tempi concordati con l’editore, ho visitato alcuni archivi e collezioni reali, in parte disponibili anche in versione digitale – una miniera di documenti e testimonianze – ho studiato alcuni saggi e biografie di esperti accreditati, ho ripreso in mano testi di storia e filosofia del mio liceo. Mi sono stati utili, in seconda battuta, anche alcuni romanzi storici indicati, come le altre fonti, nelle bibliografie e sitografie finali». Quali sono gli aspetti di Caterina D'Aragona che non conosceva e che l'hanno particolarmente colpita? «Per parlare di Caterina D’Aragona, a iniziare dai banchi di scuola, si è usato per lo più, finora, un linguaggio parentale: “figlia di”, “moglie di”. E ci si è concentrati sul suo ruolo di vittima: la povera consorte tradita e ripudiata. In realtà è molto di più. Un personaggio a tutto tondo con una personalità forte e carismatica, incisiva nei suoi punti di forza così come nei suoi aspetti più ostici».

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