Soldati di (av)ventura: l’epopea dei mercenari nell’ultimo libro di Domenico Vecchioni - di Generoso D’Agnese
17 Marzo 2024

ROMA\ aise\ - Gli appassionati della storia associano il loro nome alla spedizione dei Diecimila raccontata da Senofonte nell’Anabasi, o ai soldati svizzeri accorsi in difesa del papa. O ancora ai cavalieri di ventura che nel Medioevo offrivano le loro spade per difendere regni più o meno grandi. Per la maggioranza invece la parola “mercenario” evoca gli scenari di guerra dell’Ucraina, associandolo a quello della Wagner. Da qualunque angolazione la si guardi, questo termine però mantiene intatto il suo alone di fascino misterioso, che alcune volte sfocia nella morbosità.
A fare chiarezza su questo particolare aspetto della storia umana ci ha pensato Domenico Vecchioni, autore che ha all’attivo oltre quaranta pubblicazioni incentrate sui temi storici internazionali. Con il suo ultimo libro “Mercenari. Il mestiere della guerra dall’antica Grecia al Gruppo Wagner” (Diarkos 2024) Vecchioni ci conduce infatti attraverso le storie di mercenari più o meno famosi, di come furono impiegati nelle situazioni più eclatanti e il loro attuale inquadramento giuridico.
L’autore, attraverso le pagine del suo ultimo libro, dipana quella matassa storica chiamata “mercenarismo” e tratteggia con dovizia di particolari i ritratti di uomini la cui vita fa rima con avventura: Bob Denard (francese), Siegfried Muller (tedesco), Tullio Moneta (italiano), Michael Hoare (britannico) e tanti altri.
Uomini che identificano la loro vita con la storia della guerra e che rappresentano gli ultimi esponenti di una schiera che nei secoli ha lasciato il segno su numerosi campi di battaglia. Vecchioni ripercorre le gesta dei mercenari fin dagli albori della storia, descrivendo i mercenari al servizio dei faraoni egiziani, i diecimila guerrieri greci andati a combattere in Asia sotto le insegne di Ciro il giovane, le guardie variaghe dell’imperatore di Bisanzio, le compagnie di ventura medievali e i sanguinari lanzichenecchi tedeschi per poi accompagnarci attraverso l’evoluzione storica dettata dalla nascita degli stati moderni, che ha “nascosto” i guerrieri a pagamento fino a farli riemergere in epoca contemporanea.
L’autore tratteggia con suggestiva narrazione le storie di personaggi che forse abbiamo conosciuto solo attraverso piccoli paragrafi della storiografia ufficiale ma che hanno segnato fortemente gli eventi della loro epoca. Come ad esempio la storia di Francesco Sforza, figlio di un mercenario e a sua volta mercenario al servizio delle Signorie e infine conquistatore degli stessi per diventare a sua volta un regnante autoimponendosi il titolo di duca. O la figura di Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, straordinario stratega mercenario e altrettanto abile sovrano. O come le storie dei corsari di Elisabetta I, uno su tutti Francis Drake, o di James Brooke, mercenario divenuto re di Sarawak (Borneo).
Oggi il “soldato di fortuna” è tornato prepotentemente in auge nei teatri dell'Africa come nel conflitto ucraino, apparentemente deciso a restarci e ad accompagnare le tragiche trasformazioni della guerra.
Con “Mercenari”, Domenico Vecchioni aggiunge un’altra perla alla sua vasta produzione editoriale.
Dopo aver ricoperto prestigiosi incarichi diplomatici (è stato tra l’altro ambasciatore d’Italia a Cuba), si è dedicato alla divulgazione storica, con particolare predilezione per le biografie politiche e il mondo dello spionaggio, collaborando con diverse riviste di storia. È autore di una quarantina di libri. Tra i numerosi titoli pubblicati ricordiamo “I signori della truffa. Inganni e raggiri che hanno fatto epoca”, “Pablo Escobar. Vita, amori e morte del ‘re della cocaina'”, “Legione Straniera. Storia, regole e personaggi” e “Lo sbarco in Normandia. D-Day: il giorno più lungo”, tutti pubblicati con Diarkos. (generoso d’agnese\aise) 

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