Recensione - Sempre avanti mai indietro. La mia vita alternativa di Paolo Vezzani e Andrea Cangiotti su Paper Purrr
20 Luglio 2020

Chi mi conosce lo sa: le biografie e le autobiografie sono tra le letture che prediligo perché, oltre a parlare di un vissuto, sono certamente un dono che l'autore fa, a se stesso e agli altri. Perciò Miriam, quando in redazione del blog è arrivato il libro di Paolo, non ha avuto dubbi su chi avrebbe potuto occuparsene. Era l'altra notte. Le chiesi se ci fosse urgenza, ma mi rassicurò. Tirai un sospiro di sollievo perché spesso, ultimamente, faccio fatica a farmi rapire dalla lettura. Ieri pomeriggio la mia curiosità ha preso il sopravvento, e subito dopo pranzo sono andata a leggerne qualche riga. Che nel giro di mezzora è diventata qualche pagina, che "uffa devo uscire ma vorrei proseguire con la lettura" e alla fine, prima di addormentarmi, avevo concluso il mio viaggio nella vita di Paolo. 
Sì: come avete letto nella sinossi è proprio della sua vita che ci racconta (grazie al supporto tecnico per la scrittura dell'amica Andrea Cangiotti). Una vita nata "sana", che poi improvvisamente si è ammalata di un tumore rarissimo e molto grave che l'ha portato prima al trapianto del bacino, poi all'amputazione di una gamba, ma che gli ha restituito una gran voglia di vivere, la determinazione il  coraggio e la forza di dare un senso a quello che gli era successo e di metterlo a disposizione "degli altri". 
Paolo ne parla con una naturalezza che non vuole giudizio e che non cerca conforto né commiserazione; lo fa usando un linguaggio semplice e genuino che inevitabilmente arriva dritto al cuore del lettore; lo fa con gli occhi che gli brillano di luce e d'amore: io, leggendo, i suoi occhi li ho visti. Mi guardavano, in un modo così diretto che quello sguardo così chiaro e libero arrivava diritto dritto in fondo al mio cuore. 
Parla e si fa dono Paolo, per tutte le persone colpite dalla stessa forma di tumore osseo o altre malattie che portano, inevitabilmente, a fare delle scelte, spesso difficili e sofferte. Lo fa per dare senso a quello che gli è successo, per evitare che gli altri siano "soli"; lo fa per aiutare le persone a guarire più velocemente perché lui ha imparato che se combatti puoi vincere, se ti arrendi hai perso in partenza. "C’è da effettuare una scelta: bisogna scegliere a chi dare la  priorità fra te e il cancro. Io ti suggerisco di scegliere sempre il male minore, ossia l’amputazione di una qualsiasi parte del tuo corpo divorata dal tumore". 
Ci parla poi di come la malattia si è insinuata anche nelle emozioni e nei comportamenti dei suoi familiari, inizialmente scossi e pervasi da un senso di impotenza, ma che poi, grazie alla sua forza d'animo e alla potenza dell'amore, sono riusciti a rimodulare le loro vite e le loro abitudini in base alle nuove circostanze; ci parla di un'amica speciale, che da lontano gli permette di scoprire il valore dell'energia e della luce che Paolo non sa di avere; ci parla di una passione, innata, per le moto: quella passione che sarà il vero motore che spingerà la sua vita a reagire e a lottare, dandosi obiettivi sempre più ambiziosi, facendolo sentire accolto anche dai "grandi" del mestiere grazie alle sue diVERsEabilità...
Si circonda di persone speciali Paolo, perché il suo cuore è puro e la sua intenzione pure. Si dà da fare, ogni giorno, anche con impegno politico, per abbattere le barriere architettoniche e combattere l'ignoranza e l'ingiustizia di un sistema che spesso solo a parole riconosce i diritti dei più deboli. Si fa dono, negli ospedali e per i malati, e per i medici stessi: perché la sua testimonianza e la sua vicinanza aiuta chi deve affrontare una brutta notizia, un intervento chirurgico, la vita che non si è scelto ma che gli è capitata.
Si batte per la ricerca Paolo, perché in essa ci sono i semi per garantire speranza e vita alle persone.. 
Ha compiuto imprese importanti, percorrendo chilometri su chilometri per dimostrare -a se stesso agli altri- che i limiti sono solo nelle nostre paure; che basta mettere il cuore oltre l'ostacolo e si può arrivare ovunque; che l'importante è godersi il viaggio, e tutto quello che incontriamo nella strada verso il nostro traguardo: persone, paesaggi, emozioni, parole, gesti.
"Voglio augurare a ognuno di voi di vivere una vita meravigliosa. Non abbattetevi mai": in queste parole il suo più grande regalo a tutti noi. Perché nella vita, anche se spesso ce ne dimentichiamo, quello che conta, è "Guardare sempre avanti". 

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